La situazione prosegue più o meno uguale a prima.
Dopo oltre un mese di incertezze lavorative sono ancora qui a scaldare la sedia e nessuno si degna di dire nulla a me o ai colleghi.
Le due opzioni che paiono più probabili sono:
- Licenziamento
- Millesimo contratto a termine e con stipendio più basso
Entrambe le opzioni sono molto allettanti come vedete.
Per il resto mi trascino nell’afa estiva senza nessuna voglia di fare nulla e spaventata dal viaggio che mi attende ad agosto per tornare in Italia, perché amo la mia famiglia ma in questo momento ho tante di quelle ferite esposte che l’unico luogo in cui mi sento al sicuro é il mio minuscolo appartamento in cui posso mangiare gli avanzi della paella della domenica a mezzanotte senza essere giudicata da nessuno a parte me stessa (e tanto basta).
Paelle notturne a parte, però, ammetto di stare abbastanza bene.
Alla fine, si sa, ci si abitua a tutto, anche a pendere da un filo, e le ansie e le palpitazioni sono sparite da oltre una settimana lasciando posto a un discreto scazzo misto ad una rabbia malamente repressa.
Tuttavia oggi ho il primo appuntamento da uno psicologo. L’appuntamento l’ho preso dopo un week-end di pianti, mal di testa lancinanti e ansia dilagante, un week-end che pare essere successo decenni fa a una persona totalmente diversa dalla me attuale.
Insomma, non ho molta voglia di andare, oggi. Ma l’esperienza mi insegna che la dinamica é sempre la stessa: dramma, crisi esistenziale, disperazione, lenta ripresa e periodo di calma apparente. Quando sei disperata rivedi la te stessa di qualche giorno prima, calma e tranquilla, e ti sembra una demente, una povera illusa, e quando sei calma la versione isterica di te stessa ti sembra un incidente di percorso, un’anomalia che mai e poi mai potrebbe tornare a verificarsi.
Credo sia giunto il momento di mettere queste due parti di me a confronto e di cercare di ricavarne una persona che sia emotivamente stabile.
Besos, Deli
Credo che il primo approccio allo psicologo sia sempre il più arduo, ma è un primo passo verso… boh, l’uscita dal tunnel?
E comunque quelli dell’azienda dovrebbero essere dilaniati a mangiati da qualche orribile roditore.
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Ma magari, qui a dilaniarsi é solo il mio fegato! 😀
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Hai fatto una giusta scelta. Vedrai che ti aiuterà non poco a ritrovare fiducia in te stessa. Certo che quelli del lavoro sono pessimissime persone!!!!!!!!!!! Ti sono vicina, non mollare! 🙂
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Grazie per il supporto 🙂
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vedrai che riusciranno ad indirizzarti nelle giuste emozioni, in fondo prima non eri così, io ricordo ancora quando ti leggevo le prime volte, molti anni fa, eri tutta gioiosa e allegra. Ecco questa è la parte che devi ritrovare, nonostante le molte delusioni della vita. E ricorda che la speranza non muore mai, anche quando le cose sembrano andare male, può sempre esserci quella luce inaspettata che ti fa vedere il domani con occhi diversi. 😉👍😊 Un caro abbraccio tutto per te 🤗 coraggio…
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Grazie Max per l’incoraggiamento! Va detto però che quando hai iniziato a leggermi avevo poco più di 20 anni, la mia unica occupazione era lo studio e passavo le serate al bar a bere birra con le amiche… Erano tempi più facili!
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Ti auguro di cuore di trovare un contratto a tempo indeterminato. Hai mai pensato ai concorsi pubblici?
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Francamente no!
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Allora comincia a farne uno dietro l’altro, perché se ne vinci uno poi ti sistemi per la vita. Colgo l’occasione per consigliarti questo film, ha dei personaggi femminili davvero indimenticabili: https://wwayne.wordpress.com/2020/11/01/bella-e-maledetta-2/
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