Voglio scrivere da giorni ma mi blocco sempre davanti alla pagina bianca. La testa mi pulsa, colpa del solito muscolo contratto al lato destro del collo. Il pranzo di oggi, consumato alle 4, era un hamburguer. Oggi toccava lavorare da casa, ma la testa volava altrove. Quanto costerebbe comprare una casa? Quanto posso risparmiare in un anno? Che ansia l’idea del mutuo. Con un occhio vigilo il portatile per rispondere a qualche richiesta urgente e nel frattempo pulisco il forno, le ante della cucina. Devo cambiare la sabbia del gatto da due giorni ma finisco sempre a fare altro. Il fattorino di Amazon chiama alla porta 2 volte in mezzora. In Italia chiudono i centri commerciali nei week end, Madrid é tornata in quarantena, la seconda ondata manda in crisi tutto il mondo. Continuo a strofinare le pareti del forno, aziono il robot lavapavimenti, mi riprometto di essere più produttiva domani al lavoro e rimando a domani la lettura di un libro, preferendo il limbo delle serie TV. Pensieri confusi che ricaccio indietro con un caffé al bar, una lunga telefonata, la spesa fatta di fretta ieri pomeriggio prima di passare da Claire per vedere il tramonto dal suo terrazzo. Insomma, la vita continua, mi obbligo a funzionare, a fare cose, e nel frattempo penso che questo 2020 é veramente un anno del cazzo, un anno assurdo, con due mesi quasi normali e un limbo infinito senza viaggi, senza normalità, fatto di giornate noiose al lavoro e di alcuni momenti quasi felici ma di una felicità strana, quasi artificiale. Per una volta si può essere impunemente asociali, chiudersi in casa e disegnare, pulire l’angolino dietro al frigo, cucinare per la prima volta roba commestibile.
Questo 2020 non lo dimenticheremo mai, io di certo non lo dimenticherò, ma mancano persino le parole per raccontarlo.
Torno nel mio limbo.
purtroppo è un anno nero per tutto il mondo, anche qua in Italia la situazione sta di nuovo precipitando, dopo un momento meno serio vissuto durante l’estate, quando sembrava che ormai il peggio fosse passato. Qua per ora ci spostiamo ancora, con le mascherine si può ancora viaggiare, almeno fino a quando nuovi decreti ci ribloccheranno in casa. Per ora non voglio pensarci.
Immagino i tuoi pensieri, il futuro per chi cerca di farsi una vita nuova ora appare più incerto che mai! Se vuoi distrarti un po’ nella tua routine monotona passa dal mio blog, dove racconto i miei infiniti viaggi, e ti faccio vedere la tua Italia che sono sicuro ti mancherà… 😉
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già, siamo tutti sulla stessa barca, ahimè. È sempre un piacere vedere le tue foto 🙂
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Sono in crisi anche io, faccio fatica a lavorare, vedo tutto abbastanza grigio. Per ora trovo sfogo nel fine settimana, mi ritaglio qualche ora con passeggiate in luoghi super isolati, ma bellissimi, e al momento è l’unica strada che vedo percorribile per me (insieme alla corsa!).
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Infatti, grazie a dio esistono i fine settimana e di tanto in tanto si riesce ad evadere un po’ 🙂
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