Il rientro al lavoro, per il momento, non é andato male.

Certo, la mattina quando suona la sveglia a me vien male al cuore e preferirei rimanere a letto a spupazzare il gatto.

La passeggiata al parco col cane geriatrico di P. che mi obbliga ad alzarmi prima e a raccogliere merde fumanti di prima mattina me la risparmierei.

É anche vero che l’idea di rivedere (probabilmente) il mio bipolare capo domani é appetibile quanto atterrare su una bici senza sellino.

Però é pur vero che sono molto più produttiva. Sarà che vado a letto presto, sarà che so di non disporre di un tempo illimitato per fare tutto, ma quando rientro a casa pulisco, cucino la cena e il pranzo del giorno dopo, sbrigo commissioni, esco a bere un caffé con Ali. Ho meno tempo, ma proprio per quello lo faccio fruttare di più.

E forse sarà un caso, ma dopo un sabato un po’ pigro e fiacco, domenica sono andata al mare e me la sono goduta come non mai.

Mi godo questo momento di pace nella speranza che duri, e che non si tratti semplicemente della fase di ottimismo post-ciclo indotta dagli ormoni, perché se fosse cosí, nel giro di una-due settimane tornerei al consueto pessimismo leopardiano.

Besos, Deli

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